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Chi sono

Architetto Andrea arnoldi , viale sarca 91, milano

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Architetto Andrea Arnoldi

La mia idea di Architettura

Mi sono laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel marzo 1999, consolidando una profonda passione per il design e l’architettura nata da quando frequentavo la scuola di arti grafiche presso i Salesiani di Milano. Dopo aver ottenuto l’abilitazione alla professione nel settembre 2001, dal marzo 2002 sono iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano.

La mia carriera professionale ha preso il via con significative collaborazioni in vari studi di architettura di Milano, dove ho affinato le mie competenze nella progettazione di edifici residenziali e terziari, oltre che nella ristrutturazione di interni.

Nel gennaio 2004, ho deciso di intraprendere la strada della libera professione, fondando il mio studio di architettura. Da allora, il mio impegno si è rivolto esclusivamente alla progettazione architettonica e alla ristrutturazione, soprattutto di ambienti interni.

Mi ha sempre affascinato la tecnologia che, con le sue continue innovazioni, riesce sempre a dare un fondamentale contributo alla creazione di macchine e prodotti sempre più efficienti e con dimensioni sempre più contenute. E lo scopo di tutte queste innovazioni è stato sempre quello di migliorare la nostra vita di tutti i giorni e la nostra esistenza; basti pensare in campo medico, alle innumerevoli scoperte ed innovazioni che hanno dato un enorme contributo ad aumentare l’aspettativa di vita di tutti noi; oppure in campo industriale, all’automazione dei processi che ha permesso un costante aumento della produttività con un conseguente abbassamento dei prezzi di molti generi di consumo; oppure ancora nel campo dei mezzi di trasporto, in particolar modo in quello dell’automobile che ha subito una vera e propria rivoluzione tecnologica modificandone sia l’estetica che il comfort (basti pensare, per esempio, ai sistemi di guida sempre più evoluti).

L’unico campo che è sempre rimasto però ai margini da questi continui sviluppi tecnologici è quello dell’edilizia e mi riferisco in particolare all’edilizia di tipo residenziale, in quanto gli schemi concettuali e di forma sono rimasti sostanzialmente uguali a quelli di un secolo fa con un uso molto limitato, se non inesistente, della tecnologia e dell’automazione applicata.

Fortunatamente le cose stanno cambiando molto velocemente, soprattutto dopo il tragico periodo della pandemia. E noi ci troviamo di fronte ad un compito molto difficile che è quello di progettare la casa che verrà, non più statica e chiusa alle interferenze esterne, ma interconnessa (con tecnologie sempre più a favore di chi, per esempio, vuole svolgere il proprio lavoro da remoto), flessibile (con una riorganizzazione delle varie funzioni anche nel corso della stessa giornata) e confortevole (per garantire elevati livelli di comfort soprattutto nella qualità dell’aria che respiri utilizzando macchinari specifici per tale scopo).

Ed è in questo che mi sto sempre più specializzando: progettare ambienti che coniugano estetica, funzionalità e benessere.

Perché, come disse un famoso Architetto italiano, l’architettura si abita. È un’esperienza fisica e sensoriale perché ci si va dentro.

Quello che facciamo oggi fa la differenza

possiamo scegliere di usare meno risorse del pianeta e di lasciare qualcosa di meglio per le future generazioni.

Jane Godall